Ansia
Il disturbo d'ansia, è un problema molto spesso sottovalutato, anche dai medici.
Questo disturbo è più frequente in chi ha avuto difficili esperienze in età infantile e tra le persone che hanno la tendenza a mostrarsi timide e inibite di fronte alla nuove situazioni. La persona ansiosa osserva l’ambiente circostante alla continua ricerca di possibili segnali di pericolo, di minacce incombenti. Si preoccupa a dismisura quando c’è da risolvere un problema, ha difficoltà a tollerare le situazioni di ambiguità e incertezza, è oppressa dalla sensazione di mancato controllo.
L'ansia che caratterizza il disturbo non è concentrata su un particolare oggetto o situazione. I sintomi caratteristici sono quelli degli stati d'allarme, contraddistinti da una condizione psichica di generale attesa apprensiva, e da numerosi segni e sintomi fisici.
Sintomi:
Tachicardia, palpitazioni, dolori al centro del torace, cali di pressione, polso irregolare.
Senso di costrizione e oppressione al petto, difficoltà respiratorie, sensazione di soffocamento.
Aumento della frequenza urinaria, disturbi del ciclo mestruale e del desiderio sessuale.
Difficoltà a deglutire, difficoltà digestive, mancanza di appetito, nausea, vomito, diarrea.
Cefalea, vertigini, aumento della sudorazione, vampate oppure pallore, riduzione della salivazione.
Preoccupazione costante o ricorrente, ingiustificata o per motivi futili, pessimismo.
Irritabilità, incapacità a rilassarsi, ipersensibilità agli stimoli e trasalimenti, facilità al pianto, fobie specifiche.
Insonnia con difficoltà ad addormentarsi o sonno interrotto da incubi, problemi di concentrazione, ridotta capacità di memorizzazione.
L’ansia può causare un disagio significativo fino ad ostacolare le aree di funzionamento sociale o lavorativo.
A fronte di un’ansia tendenzialmente cronica, si cerca di ricorrere il meno possibile ai farmaci ansiolitici, più indicati per il trattamento di forme acute e transitorie. L’obiettivo diventa puntare su una psicoterapia. Durante le sedute si cerca di comprendere se nella vita della persona vi sono motivi alla base della sua ansia, e lo si fa in una situazione di sicurezza e rilassamento all’interno della relazione terapeutica.